Le 2 Ruote di Resistenza sono ferme, ma ancora per poco.
Intanto, siccome siamo anche “2 punto 0” 🙂 , drizziamo le orecchie a distanza per continuare a raccogliere le notizie che giungono dai luoghi d’Italia attraversati due anni fa sul sellino.
Sulle montagne della Valsusa ci è giunta l’eco degli amici di Giulianello. Vi ricordate di loro?
Siamo stati loro ospiti sia in discesa verso sud sia di ritorno a Torino.
Abbiamo raccontato qui la nostra esperienza.
Il lago di Giulianello è uno dei posti più belli che abbiamo visitato lungo il nostro viaggio, ma soprattutto qui abbiamo respirato un’aria di gioventù che cammina, che cresce insieme ai luoghi che abita, che non si sottrae al ruolo di “conservatrice” delle tracce storiche ancora vive sul territorio.
Il lago, oltre a essere stato riconosciuto dalla Regione Monumento Nazionale, è anche simbolicamente un cerchio intorno al quale si schiude la vita della campagna giulianese, quella di ieri e quella di oggi. E allora intorno al lago trovi chi raccoglie le erbe spontanee e ti insegna a trovarle, chi sciorina versi in ottava rima, le donne di Giulianello che cantano la Passione, il lavoro e l’amore, e chi prepara la panzanella.
Le tracce della storia di questo luogo, una frazione del vicino comune di Cori, all’ingresso della pianura pontina, oggi sono impresse su 13 cartelli, ognuno dei quali riporta il testo di un canto contadino, che le donne più anziane ancora trasmettono oralmente.
Nasce così l’Ecomuseo dei canti contadini, che si estende proprio lungo la strada doganale che porta al lago, che oggi si può dunque chiamare La strada dei canti, come l’omonimo sito e il canale youtube, che ne raccoglie molti.
I cartelli si dipanano lungo la Via Francigena, dove i camminatori più curiosi possono, solo avvicinando il cellulare al QR Code sul cartello, ascoltare la voce delle donne che cantano.
Non sarà come dal vivo, ma è già tanto per la storia di un luogo!
E non è finita qui.
L’ASBUC (Amministrazione Separata dei Beni di Uso Civico) di Giulianello -di cui trovate info qui– sta per acquistare 32 ettari di terra! 32, non 2 eh!
Questo vuol dire che l’ente realizzerà un bando, rivolto a cooperative e associazioni locali, che potranno concorrere con progetti di agricoltura sostenibile.
Eugenio Marchetti, referente dell’ASBUC, ci ha spiegato che il terreno verrà acquistato con denaro proveniente dalla liquidazione degli usi civici, quindi dalle entrate ricavate dal Comune da privati i cui terreni insistono sugli usi civici. Sì, perché le alternative di un privato il cui terreno è dichiarato di uso civico sono: o restituire gli ettari oppure pagare al comune una somma pari al valore del terreno, a sua volta utilizzata dal comune per l’acquisto di altri usi civici.
E a volte succede che anche i proprietari più accaniti, più individualisti, più gattopardi, più nemici delle aree protette, si arrendano di fronte al valore e alla potenza della collettività .
C’era una volta… e c’è ancora un lago che canta, e racconta…
Questa è la favola che Eugenio racconta a suo figlio tutte le sere, come forse faceva suo papà Raffaele con lui.