La scandalosa vicenda della ex-ministra Guidi non fa che ribadire la necessità di non permettere al Governo di svendere il territorio in cambio di chimeriche promesse di “sviluppo”. Ancora una volta è Internazionale ad offrirci un prezioso spunto di riflessione, per un’Italia che decennio dopo decennio si fa sempre più lunga e larga, una metà irraggiungibile all’altra. Puntiamo ancora lo sguardo sulla Basilicata, dove troviamo treni-fantasma presenti sui tabelloni ma non sulle rotaie; dove le stesse rotaie vengono ricoperte dal bitume (ci sembra coerente, vista l’attuale frenetica corsa al petrolio) e solo raramente serviranno ancora per farci passare turisti; e dove, non si ripeterà mai abbastanza, si celebra una futura Capitale Europea della Cultura… tuttora priva di stazione ferroviaria!
A Mormanno, cuore del Pollino calabrese, Matteo Renzi ha parafrasato Carlo Levi: “Cristo si è fermato a Eboli e l’alta velocità si ferma a Salerno. Bisogna che arrivi a Reggio Calabria”. Ma per ora i trasporti li assicurano le autolinee private, la ferrovia da Sicignano a Lagonegro è “sospesa” da trent’anni e le vecchie stazioni sono sostituite dai terminal bus privati alle uscite autostradali. Leggi
Sorgente: Nell’Italia del sud le ferrovie sono ancora un miraggio – Angelo Mastrandrea – Internazionale